La contraffazione delle banconote è un problema sempre più difficile da arginare. Il record di falsificazione oggi appartiene ai Paesi dell’area dell’euro, Italia compresa, con le banconote da 50 euro che arrivano a costituire la maggioranza delle contraffazioni. A rischio sono i comuni cittadini e in modo particolare coloro che, per lavoro, hanno a che fare quotidianamente con un grande passaggio di denaro, per esempio in un’attività commerciale.
Per evitare situazioni rischiose, c’è chi preferisce ricevere pagamenti digitali o dotarsi di strumenti come dispositivi per controllare le banconote false, ma ciò non è sempre possibile. Vediamo cosa fare, dunque, se ci accorgiamo di avere ricevuto delle banconote contraffatte.
La disciplina che regolamenta la gestione dei soldi falsi è materia di un provvedimento emesso dal Governatore della Banca d’Italia il 4 Settembre 2008 che attua l’art. 8 del decreto legge 25 settembre 2001 n. 350.
Se si ha dubbi sulla legittimità di una o più banconote, non si deve perdere tempo e soprattutto non bisogna mai pensare di spendere quel denaro, questo comportamento costituisce infatti un reato punito con una sanzione che può arrivare alla reclusione. In realtà, si parla di due reati. In primo luogo quello di chi riceve soldi falsi in buona fede ma poi, scoprendo la falsità, tenta di rimetterli in circolazione e quindi di passare il problema a un’altra persona. In questo caso, dunque, si verifica la volontà dello spaccio di banconote false. Vi è poi, in secondo luogo, il reato di chi realizza una banconota falsa allo scopo di metterla in circolazione. Ma attenzione, se si trova a terra una banconota falsa, si decide di raccoglierla e di conservarla senza avere intenzione di darla ad altri, non si commette un reato.
L’unica soluzione possibile, in caso di dubbi, dunque, è rivolgersi a banche, uffici postali o filiali della Banca d’Italia, uffici che si occuperanno di redigere un verbale in duplice copia e di rilasciare al possessore una copia della stessa. Se le banconote presentate vengono ritenute contraffatte, saranno immediatamente ritirate dalla circolazione e trasmesse, entro e non oltre il ventesimo giorno lavorativo successivo a quello in cui le stesse sono state ricevute, all’Amministrazione Centrale della Banca d’Italia a Roma. Proprio qui vi è il Centro Nazionale di analisi delle banconote sospette di falsità, NAC, che esaminerà ogni taglio per accertarne la falsità. Se il Nac conferma la contraffazione, il possessore ha definitivamente perso per sempre l’importo della banconota e non otterrà un risarcimento. Se invece il Nac ritiene che la banconota è autentica, rimborserà l’importo al possessore inviandogli un vaglia cambiario. Chi ha consegnato la banconota e non ha ricevuto notizie a stretto giro, infine, può chiedere informazioni sull’esito dell’accertamento Nac tramite le filiali della Banca d’Italia.
Non è sempre facile rendersi conto del momento in cui si stanno ricevendo banconote false. Secondo la Bce, vi sono delle regole base a cui attenersi
-Toccare le banconote e rendersi conto se sono prodotte con fibre di puro cotone che donano alla carta un particolare suono e una consistenza caratteristica
-Osservare il numero in trasparenza, il disegno in filigrana, il filo di sicurezza e le perforazioni
-Controllare l’immagine visibile sulla striscia olografica o sulla targhetta a seconda dei tagli
-Controllare l’interno delle lettere EYPΩ che formano la parola EURO in caratteri greci sul fronte dei biglietti.
Per non avere dubbi, inoltre, i carabinieri consigliano di verificare tutte le caratteristiche di sicurezza avvicinando la banconota sospetta con un’altra dello stesso valore di cui si ha la certezza che sia vera.
Ma ecco una serie di suggerimenti per i commercianti, nel caso si sospetti che una banconota sia contraffatta. Per iniziare, se qualcosa non quadra, bisogna provare a trattenere il cliente che ci sta consegnando il denaro con una scusa e cercare nel frattempo di avvisare i propri superiori e il servizio di sicurezza. Risulta essere importante poi mantenere sempre la calma, evitare di esporsi a pericoli o di farsi coinvolgere in discussioni e risse che potrebbero portare a spiacevoli episodi. Qualora il cliente non volesse attendere l’arrivo delle forze dell’ordine, è preferibile non trattenerlo ma al massimo, se dovesse andare via a bordo di un’auto, prendere nota del numero di targa e del tipo di veicolo.
Anche la memoria ha un ruolo fondamentale, bisogna cercare di memorizzare il più possibile l’aspetto del cliente e alcuni suoi particolari come tatuaggi o difetti fisici che potrebbe essere particolarmente rilevanti. Tra i passi successivi, vi è quello di verificare che la banconota sospetta presenti le caratteristiche di sicurezza previste facendosi aiutare, se possibile, anche da una lampada a raggi ultravioletti. Un altro suggerimento è maneggiare poco la banconota contraffatta per non cancellare eventuali impronte digitali. Se vi sono eventuali telecamere a circuito chiuso, è bene attivarle. Infine, è sempre bene recarsi il più presto possibile in un Comando dell’Arma dei Carabinieri per segnalare l’accaduto.